Soltanto AriA

Dice di pensare a come respiro.
Come respiro?
Con un sussulto rapido delle spalle. Lo chiama “respiro clavicolare”. Ed è talmente leggero, talmente sottile che a tratti mi sembra quasi che si fermi. Senza mancanza, senza dolore. Solo così leggero e inconsistente da essere quasi assenza.
Come a non volere disturbare, come camminando in punta di piedi, come smettere di fare rumore.
Neanche un sospiro.
Neanche un respiro.
Io lo capisco, sai, perché siamo arrivati qui. Ché se dovessi scegliermi anche io non mi sceglierei. Perché la vita che ho io è terribile. Perché la passione che ho io distrugge.
Tu non l’avevi scelta, non potevi capirla. Ed è giusto, sai? Perché tanto saresti sempre stato solo ad aspettarmi, perché hai sempre saputo che se ci fosse stato bisogno io sarei rimasta lì. Un’ora, due ore, tre ore in più… conta poco. Non me ne andrei mai. Tu no, invece. Tu non hai scelto questo. Tu avevi il diritto di mangiare in orario e di non trovarti da solo alla cena con gli amici e di arrivare al cinema per l’inizio del film e di avere il sabato e la domenica in montagna e di non essere svegliato nel cuore della notte… tu non l’avevi scelto, non lo potevi accettare.
Io mi arrabbiavo, pensavo che se davvero amavi me dovevi capirmi, mi domandavo come potessi esserne incapace, come potessi non comprendere che il mio posto era altrove e che il film, gli amici, la montagna e la cena erano nulla in confronto. Come potevi non capire che si deve fare oltre che parlare, che se si ha una passione come la mia poi bisogna avere il coraggio di seguirla fino in fondo, che tornare distrutta dopo 15 h di guardia in realtà era ciò che desideravo.
Adesso invece ti capisco, sai?
Credo che fosse ingiusto da parte mia pretendere tanto. Credo sia stato giusto che tu andassi per la tua strada ed io per la mia, che tu non abbia fatto di tutto per tenermi con te.
Perdermi, forse, è stata la cosa migliore che ti potesse accadere.
Anche se a volte, ancora, mi manchi.

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7 risposte a "Soltanto AriA"

  1. due pezzi che non si incastrano, non funzionano…le differenze non solo limiti all’incastro…peró due cose differenti non si devo capire per funzionare…si devono incastrare…forse peró sono un pó troppo categorigo su sta faccenda… molto bello, in ogni caso

    • eh già, solo che per incastrarsi ci vogliono tanti di quei fattori che diventa davvero difficile, altro che tetris… o forse no, forse è più semplice ma non riusciamo a capirlo. grazie di essere passato di qua.

  2. Bratinez ha detto:

    A volte, anche con tutta la buona volontà del mondo, proprio non ci si incastra. E’ triste, ma probabilmente è meglio perdersi che tagliar via angoli di noi cercando l’incastro per forza.

    • si, sono d’accordo. L’incastro deve venire da solo, deve migliorare la nostra vita. E non voglio dire che deve essere facile, ché le cose bisogna sempre curarle come le piante e i fiori, ma senza barare o forzare la natura… chissà se mi sono spiegata? a volte sembro contorta persino a me stessa!

      • Bratinez ha detto:

        Ho capito, tranquilla, so bene di cosa parli. “L’incastro deve venire da solo” è proprio quello che sto pensando ultimamente. Mi ha fatto bene il tuo post, grazie 🙂

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