Sono al semaforo e aspetto che scatti il verde, sulla strada che tutti i giorni mi riporta verso casa.
Chiacchiere al telefono con l’amica che vedo troppo poco e intanto aspetto.
Poi il verde scatta e, mentre ingrano la marcia, dalla direzione opposta compare la macchina rossa. Dentro lui fa un cenno che sembra un saluto ed io non lo vedo bene, ma mi ricorda te.
Per un attimo mi si fermano i pensieri e non so più cosa sto dicendo e penso che sia tu che mi saluti con la mano alzata dalla macchina rossa. E mi chiedo cosa ti direi e come sarebbe rivederti e cosa fai nella tua vita e come stai. E sono indecisa perché la macchina rossa è un passo davanti a me ed io non sono sicura di quello che ho visto, ma poi mette una freccia e gira senza remore ed io vado dritta. E penso che tu non hai una macchina rossa, che non potevi essere tu, che sia un bene che non fossi tu. Il tempo è passato e le vite si sono disciolte, non avrebbe senso neanche vedersi per caso. Però sorrido dei miei pensieri immoti, dei cortocircuiti nella testa e delle cose che ancora fanno paura. E spero che tu stia davvero bene.
Lui Mi CHiama Nel Roveto Soltanto, e Sbaglia.
Mi sono rimesso in pari con gli ultimi post… 😉
Fantastico! Il mio preferito è fuoritempo, credo che tu abbia proprio colto quello che mi frulla in testa… Ma come fai?!? Ti abbraccio
Dico spesso che la scrittura, se non è “forzata”, è molto simile al linguaggio del corpo. E come guardando certe posture di qualcuno che conosci de visu, riesci ad interpretarne i pensieri, così leggendo “tra le righe” gli scritti di qualcuno che hai imparato a conoscere proprio dai suoi scritti, intuisci pensieri che rimangono inespressi ma che (ripeto) guardando tra le righe con attenzione
escono prepotentemente fuori. 😉
Vero, ma ci vuole anche qualcuno che abbia la capacità di vedere oltre e cogliere il non detto. Bello che tu lo faccia per me!
🙂 Bella sei tu. Dentro di te c’è una bellezza sfolgorante. Credimi.