GiA’

Ci sono giornate che sono più difficili, vero? Ecco, oggi è una di quelle giornate. Quelle dall’aria plumbea, che a respirarla fa quasi male.
Ho messo elleboro e crisantemi e viole sul balcone. Ho aggiunto i giacinti. Un po’ perché sono belli, un po’ per il loro nome.
Non si dovrebbe mai scrivere per necessità, quando non si ha nulla da dire, ma solo un bisogno di comunicare che mozza il fiato.
Non si dovrebbe e lo sto facendo ed è incredibilmente stupido.
Spero a te vada meglio.

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Una risposta a "GiA’"

  1. Non è per niente stupido. La scrittura può essere taumaturgica in certi casi. Nella maggior parte delle volte, pur senza arrivare ad essere panacea, funziona come valvola. Proprio come quella della pentola a pressione, per far uscire un po’ di quel vapore che non è vapore, ma è un mefitico miasma che ci riempie il cuore e la testa. E (parlo per esperienza personale) c’è un livello superiore di tristezza, che è quello quando neanche la scrittura riesce a sollevarti, neanche hai più la consapevolezza che i mefitici miasmi ti stanno lentamente soffocando, ma anzi inizi a pensare che quel miasma non solo non è così brutto, ma tutto sommato ha un suo fascino. È la voragine che diventa profonda e ti inghiotte sempre più, intrappolandoti con la voluttà del dolore. Scrivi, scrivi e scrivi, e se ci riesci cerca di non sprofondare, ché la risalita è durissima.

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